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Denise, Karolina & Janabelle: una giornata in relax.

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… una giornata di febbraio, siamo bloccati in hotel perchè c’è stato un problema con la produzione. Oggi non si scatta. Pure meglio, relax. O meglio, non si scatta il commerciale che avevamo in programma di fare. Ma come passi la giornata assieme a  tre splendide ragazze così se non hai niente da fare?  La risposta ve la date da soli. Non siate maliziosi, si scatta!

PH: Nicola Casini (@nicolacasini)
Muses:  Denise, Karolina & Janabelle @ 2morrow Image Milan
MUA: Valentina Riggio
HS: Filippo Mistretta
Set Assistant: Alberto Leti


Un racconto di luci e ombre

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Gaia, un’ insieme di sensualità, semplicità ed eleganza. E la prima volta che decide di posare per un set di nudo, si sente pronta, ha fiducia in me e di questo ne sono onorato. Qualche chiacchiera prima di iniziare a scattare, giusto per rafforzare il feeling . E importante, ne sono consapevole, deve fidarsi di me, deve aprirsi con me. Dal momento in cui prederò la macchina fotografica in mano, deve sentirsi libera. La fotografia non mente, devo far in modo che lei sia se stessa. Mentre si prepara, penso a come scattarla, che luce utilizzare, che ottiche, che inquadrature. Lei, che è fatta di semplicità, così come la mia fotografia. Milano mi regala una giornata fantastica, i raggi del sole penetrano prepotentemente dalla finestra e colpiscono il divano nero. Lei e pronta, il suo corpo e pronto, si sente sicura di se, lo vedo. Tocca a me. Nessun artifizio, nessun abuso di tecnologia, una fusione di luci e ombre per raccontare la sua semplicità con semplicità. Credits

Ph: Cristian Villacres

Md: Gaia Pedani

La bellezza selvaggia di Giulia B.

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Alle superiori suonavo in una cover band. Il gruppo sottoposto a massacro erano gli Original Sins. Facevo graffiti e vedevo Philadelphia, Minneapolis, New York e Portland come paradisi terrestri. Configuravo come unica distintiva ribellione il trovare se stessi ed impregnare ogni azione di quella cifra. Da tempo mi sono trovato ed il risultato è l’impronta esposta. Perché vi dico queste cose? Per la matematica. In questo episodio della saga vi presento Giulia Borio. La sua impronta è selvaggia, pura. Ha iniziato a fare la modella a diciotto anni ed ha raccolto varie e costanti soddisfazioni da questo lavoro. In contemporanea ha portato avanti i suoi studi sino alla laurea ed è diventata madre di due bimbi. Vegetariana e animalista convinta, per quanto le piaccia Milano, non può che sentire il costante richiamo della natura. Vi riporto alcune delle domande che le ho posto.

Giulia quando sei davanti all’obbiettivo sento la tua libertà. Cosa rappresenta per te il lavoro di modella?

«Posare è molto più di un lavoro, è la mia passione, ho sempre amato scattare e scattarmi foto, giocare ai travestimenti, a calarmi in personaggi differenti, sin da piccola. è come vivere più vite in una. Uso il mio corpo per esprimermi molto più delle parole.»

Che peso ha la musica nel tuo quotidiano?

«Amo la musica da sempre, lego alle canzoni momenti diversi della mia vita, mentre disegno, dipingo, poso, mentre corro in palestra…
Ho iniziato come tutti, ascoltando i vecchi vinili di mio papà: i Doors, i Beatles, David Bowie, Janis Joplin, Velevet Underground,  Bob Dylan, Rolling Stones e tanti altri. Poi ho iniziato a fare la DJ e la mia creatività ha iniziato ad espandersi.»

Mi dicevi che hai anche inciso dei singoli in passato.

«Si ho cantato ed inciso due singoli interrompendo, questo mio percorso, solo durante le gravidanze mentre aspettavo i miei due bambini , Thor e Chronos. Ora che sono tutti e 2 all’asilo ho più tempo e mi sto rimettendo in gioco.»


Altra tua grande passione sono gli animali e la natura nel senso più ampio del termine. Regalami qualche ricordo legato a questa tua passione.

«Sono nata a Biella nel verde piemontese, cresciuta nei boschi, facendo il bagno al fiume o nel lago con i cigni, portando da mangiare le carote a cavalli pony ed asinelli,  andando a prendere il latte in cascina dalle mucche e accarezzando vitellini e maialini piccoli, portando l’erbetta fresca alle caprette, “coltivando” sin da piccolina le mie rose nel mio pezzettino di terra, aiutando la nonna a raccogliere la frutta nel suo frutteto. Avevamo il pollaio con pulcini, una vasca con le oche, cani, gatti, capisci che il mio legamene con il verde, con gli animali  e con la natura è molto forte e mi fa sentire libera. Ho studiato moda e sono perito tessile. A Milano ci sono arrivata per studiare all’accademia d’arte di Brera dove mi sono laureata. Qui ho  conosciuto mio marito (imparentato spiritualmente con San Francesco) e abbiamo cominciato ad adottare animali in difficoltà o abbandonati: dai gatti alle tartarughe dai cagnolini ad un gufo recuperato ferito nel bosco, curato e rimesso in libertà. Questa è la mia vita da mamma, vegetariana, modella, artista, performer!»

 

Hilary, dalla passerella al set

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Una fashion week è un evento speciale dove può accadere di tutto. E tutto accade. Così capita che mentre sei in attesa dell’inizio di una delle sfilate vedo una ragazza del pubblico che fa degli scatti scherzosi nel mezzo della passerella. Completo giacca e pantalone nero, capelli lunghi, ricci. Mediterranea al massimo e profondamente espressiva. Non puoi non restarne colpito. Così mi avvicino e le chiedo: “facciamo due scatti al volo?” Il “si!” Che è seguito è stato pieno di entusiasmo e così è iniziato tutto. Fresca, spontanea il suo sguardo conquista immediatamente così il passo successivo viene spontaneo: che ne diresti di fare uno shooting insieme? Anche a questa richiesta il “Sì!” è stato pieno di energia e così dal catwalk siamo passati al set. Una serie di scatti fatti in una location particolarissima, un posto arredato in maniera incredibile, da sembrare una galleria di antiquariato con pezzi d’epoca di gusto sopraffino. Così abbiamo iniziato pescando tra i suoi capi e giocando con la sensualità di Hilary. Un outfit dopo l’altro un arredo dopo l’altro. Ora un abito ora dell’intimo ma sempre con energia e charme. Il risultato? Eccolo in questi scatti, un incontro che dimostra che tutto è possibile quando una donna come Hilary decide di essere modella e giocare con un obiettivo.

An Open White Series Set by:
Antonio G. Taccone website
Antonio G. Taccone on Facebook
Antonio G. Taccone on Instagram

The Victim: Hilary Torres

Roshelle, una giovane star: istruzioni per l’ uso

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“Ma Roshelle quanto figa è?” tutto è partito da qui, una semplice constatazione e una domanda “vuoi scattare con il nostro team per GQ?”
Una email indirizzata alla Sony Music, la sua etichetta discografica, speranzosi che Roshelle avrebbe accettato.
E così alle 10 di un sabato mattina, alla palestra Elite boxing Club di Milano tutto è partito.
Roshelle arriva con Paride, il suo compagno e manager, e Claudia, l’addetta stampa Sony. Lei è bellissima. Un bomberino, cappello col frontino, occhiali da sole e la sua attitude, come sul palcoscenico.
La prima impressione che abbiamo, è che sia una ragazza timida e curiosa, un’immagine diversa da quella che ci eravamo fatti guardando i video su Youtube e X Factor.
Moodboard, outfits, scelta delle luci: vuole sapere tutto.
Serve atmosfera. E molto lavoro.
Davide dissemina di flash l’ambiente e spara fumo ovunque. Annulla i colori dei muri con le gelatine colorate. Tinte forti: blu, arancio, rosso.
Roshelle è al trucco con Fausto. Silvia, la hair stylist sta preparando i prodotti e io faccio vedere a Claudia le proposte per gli outfit – ne abbiamo qualche valigia.
Dobbiamo immaginare. L’ambiente è rude e quasi selvaggio. Usiamo tutto il tempo a disposizione per farci un’ immagine mentale degli scatti, considerando tutti gli elementi.
Cominciamo a scattare solo in tarda mattinata; è quasi ora di pranzo. Passiamo dal sacco alla speed bag. Poi tra le corde. All’ angolo. E Roshelle segue tutti con grinta e allegria. Una vera star, ma di quelle alla mano e intraprendenti, come ci dirà lei stessa.
Passiamo agli anelli, e Roshelle si appende senza battere ciglio, e gioca con la macchina fotografica.
La verità è che al di là della bellezza fisica Roshelle ha un carattere particolare, è giovane ma sa benissimo cosa vuole, partecipa ma critica se necessario. Un piccolo tornado.
Le luci e il fumo calzano perfettamente su di lei; anche se il mood iniziale era un altro, siamo tutti entusiasti del risultato. L’atmosfera è rilassata, Roshelle si presta al selfie di turno con ciascuno di noi, tanto che ad un certo punto, le domando “ma come fai?”
Gioca con Simone il video maker, parla con Fausto e Silvia di trucco e capelli.
Tra una gelatina rossa e una blu, il fumo e l’espressione di Roshelle quasi in controluce tutto sembra perfetto su di lei.
L’ultimo scatto, con il suo viso in primo piano, furbo e rilassato. Una smorfia sexy e Roshelle ci mostra davvero se stessa, un animo da “Anymals”.

Un passo dal podio di X Factor. Arrivare prima pensi avrebbe cambiato qualcosa del tuo successo?
«Dai numeri uno ci si aspetta sempre qualcosa di più, e invece sono felice di aver avuto la possibilità di costruire pian piano la mia carriera e il mio percorso artistico. Il mio numero quattro mi soddisfa perchè il mio obiettivo è sempre stato quello di arrivare fino in fondo a X Factor, una bellissima esperienza che mi ha dato tanto sia a livello professionale che personale. È stata un’immersione in me stessa. Mi sono anche dimenticata di essere arrivata quarta, probabilmente era destino, sono cosi felice e serena del mio percorso che non vedo lati negativi. È un gioco, in cui entrano dinamiche come le collaborazioni e altri aspetti che contano molto. E io ho giocato».

Quando si parla di Roshelle viene in mente la parola “osare”, per te cosa significa?

«Osare è un po’ nella mia definizione, se penso a me e al mio modo di vivere è la parola giusta. Non è una cosa che mi impongo, assolutamente, mi viene spontaneo rompere gli schemi, attraverso l’estro e la creatività. È difficile spiegare l’arte ma questa domanda significa che il mio messaggio arriva chiaro e diretto, e ciò mi rende molto felice».

Se dovessi definirti in tre parole, chi è Roshelle?
«È una domanda difficile, sono tante cose a definirmi, due su tutte, curiosità e creatività. Una cosa che mi spinge tanto è la curiosità sono molto curiosa, e questo mi permette di migliorarmi sempre. Devo alimentare la mia creatività, mi piace comporre e creare, spesso quando mi metto al piano non penso agli accordi, mi siedo e inizio a suonare, e vedo cosa succede, l’anima mi detta qualcosa e io mi muovo in base a questo flusso, senza sapere dove sto andando esattamente».

Il tuo look sfrontato e allo stesso tempo naturale, da quando ti accompagna?
«Penso che uno degli aspetti che connota il mio stile sia l’ambivalenza uomo donna. Sin da piccola mi sono sempre vestita più da uomo che da donna. Ultimamente però sto scoprendo molto la mia femminilità. Gioco molto su questa doppia identità, si vede anche sul palco la mia gestualità maschile mitigata dal mio look a volte iper femminile. Il capello rosa nasce invece da una semplice scelta estetica, dedicata al mio progetto, volevo dare quel qualcosa in più che andasse al di là della voce. In fondo anche l’estetica è arte, è il bello, e io amo circondarmi di cose belle, penso mi facciano essere una persona migliore».

GQ parla spesso di donne, tu che donna sei nel tuo privato?
«È la domanda più difficile che mi abbiano mai fatto, forse perchè devo ancora imparare a comprendermi appieno, e non so se ci riuscirò mai completamente. Devo ammettere che sono un pò lunatica, e mi dispiace quasi dirlo, mi facevo anche molto condizionare dall’ambiente esterno, poi ho capito che anche io posso essere una condizione che migliora o peggiora l’umore degli altri. Le persone assorbono energia positiva e negativa anche dagli altri. Se una persona è triste io piango, sono molto empatica.
Sul palco soprattutto io porto l’artista, la parte divertente, mentre nel privato sono molto dolce ma anche a volte solitaria, sto bene da sola e ho bisogno dei miei spazi».

I tuoi prossimi progetti? il tuo tour e il tuo singolo stanno andando benissimo, cosa c’è dopo?

«Sono ancora incredula e molto felice, non mi aspettavo tutto questo riscontro, è bello vedere che c’è un pubblico e un grande supporto. I miei fan sono molto attenti e critici ma in modo positivo, mi fanno notare cose interessanti. Averli chiamati Anymals, è qualcosa che è successo in maniera del tutto inaspettata, pensavo di dare loro solo un nome invece è diventata una cosa solida di cui sono molto orgogliosa, mi rende molto più forte. Sicuramente ho in progetto tante cose, ma non voglio rivelare troppo, essendo uscita da X Factor ho tempo finalmente di lavorare ai miei progetti e di realizzare qualcosa che mi appartenga ancora di più, ci sto mettendo tutta me stessa in modo genuino.

Credits:

Ospite: Roshelle
Photographer: Davide Ambroggio
Styling & testi: Stesy @Tom Folwarkow Management
Make up: Fausto Cavaleri
Hair: Silvia Acquapendente
Nemesi Production
Location Elite Boxing Club Milano
Thanks to Sony Music, Claudia Attanasi, Paride Clayton

Il triplo topless di Candice Swanepoel su Instagram

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Se è vero che la maternità rende le donne più belle, figuriamoci che effetto che può fare a Candice Swanepoel, top model e ‘Angelo’ di Victoria’s Secret.
Per fortuna, ci ha pensato lei stessa, che durante la gravidanza non ha mai lesinato foto che la ritraevano nuda con il pancione e che anche adesso, a soli sei mesi dal parto, si mostra in tutto il suo splendore. In topless, su Instagram.
Il ‘pretesto’ è un servizio fotografico, ma quello che salta all’occhio è la sensualità luminosa della modella, ritratta in jeans chiari e decisamente larghi, a evidenziare la vita sottile e il ventre piatto, piattissimo, capelli biondi sciolti con un berrettino di pelle nera e nient’altro, tranne le braccia con cui Candice copre a malapena il seno. Inutile dire che i tre scatti postati su Instagram hanno raggiunto in poche ore centinaia di migliaia di apprezzamenti e tanti commenti.

Giorgia. Un racconto

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Bologna.
Lunedì mattina.

Un corpo minuto. Pelle olivastra. Capelli scuri e occhialoni da sole neri.
Lo sguardo che incrocia il mio, in lontananza. Un sorriso. Fa “ciao” con la mano.
Sono le 10 del mattino, in via Boldrini.
Giorgia è già là che mi aspetta, al civico n.5, dove la mia amica Roberta ci ha riservato una stanza nel suo b&b, un posto che amo e che chiedo spesso, per scattare.
A pochi metri il traffico scorre regolare, senza accorgersi di noi.
Ci salutiamo “sono in anticipo!” (non glielo dico ma è una cosa bellissima in un mondo di gente che se ne frega del tuo tempo). Sorrido – capirà.
Prendo il suo trolley – perchè sì, non sembra ma sono cavaliere – ed entriamo nel grande portone che dà nel cortile interno di questo palazzo antico.
Secondo piano. In entrata c’è una tastiera numerica. Ho il codice.
“ZZZ!” il portoncino si apre. A Bologna lo chiamano “tiro”, lo sapevate?
…Tipo “mi dai il tiro?”. Pazzi
Comunque siamo dentro. Suite numero due.
La porta si apre sulla bellissima stanza che già conosco. Ho scattato qui qualche mese fa la serie con Chiara Bianchino; un mood diverso.
Giorgia si guarda intorno. Sorrisoni.
“È bellissima!”
Un letto con baldacchino, una poltrona, uno specchio e una grande finestra -la luce è perfetta.
Appoggiamo le nostre cose. Io tiro fuori la mia micro cassa bluetooth e avvio Spotify. Un must.
Sono in mood “Massive attack” oggi.
Giorgia entra in bagno col trolley.
Io apro lo zaino e tiro fuori la macchina e un paio di lenti; il 50 e il 28. Non serve altro.
“Paradise circus” in sottofondo.
Giorgia esce dal bagno con un body nero, in pizzo.
Il corpo minuto ma perfetto. Il seno ampio, la vita sottilissima, i fianchi tondi e poi la pelle ambrata. Dal body di pizzo escono tatuaggi. Molti.
“Li hai fatti tutti dallo stesso tipo?” Domande inutili, per stabilire un contatto
“No, sono dieci anni che vado in giro per l’ Italia a farmi tatuare!”,
Andiamo sul divano. Io scherzo, sparo qualche cagata e lei ride.
Il primo scatto della serie è anche la prima foto nella mia scheda – la prendo mentre lei sta ancora cercando una posizione sul divano e stiamo chiacchierando.
Pochi minuti di ritratti easy, molto naturali.
La faccio alzare e ci avviciniamo alla finestra – il sole bolognese oggi regala grandi soddisfazioni. Dettagli. Pelle nuda e tatuaggi oltre le trasparenze.
Si avvicina allo specchio… “abbassa una spalla del body, Giorgia”. La spallina scende, scoprendo il seno perfetto -un piercing decora il capezzolo.
Giorgia mi guarda attraverso lo specchio. Attimi perfetti.
Le foto si fanno da sole.
Un corpo, quello di Giorgia, un body nero, e uno slip a vita alta, quello con cui sale sul letto dopo un veloce cambio – l’ ultimo.
C’ è uno specchio anche dietro la testiera. Giorgia è in piedi; gioco mettendola a fuoco attraverso quella cornice; il corpo in primo piano mi fa da quinta. Lei, lo specchio, ancora lei.
Si stende. Ride. Gioca col mio obiettivo. Io metto a fuoco lei e poi dettagli del suo corpo tatuato.
Ancora pochi scatti. Controluce, col sole che disegna il corpo e poi…
“Qui abbiamo fatto!”
Giorgia sembra ancora più giovane dei suoi 26 anni mentre al bar, quindici minuti dopo, guarda le foto che abbiamo appena scattato e dice cose del tipo “no!” “sono troppo contenta!”
I complimenti mi piacciono sempre, quindi mi sento bullo.
Una focaccia con gli spinaci, uno spritz. Finisce così la nostra mattinata.
Passo e chiudo.

Foto & Testi: Davide Ambroggio
Modella: Giorgia Lecce
Location: Chambres de Amelie, Bologna

Lui e lei, notte brava a Milano

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Settimana del Salone del Mobile
Milano. Ore 19.00 di un giorno qualsiasi.
Ci siamo conosciuti un’ ora fa, ad uno di quegli aperitivi ad invito, che “ci devi essere”, fatti di vestiti all’ultima moda, labbra rifatte e instagram stories.
Luca e Sara sono tempesta. Due tipi belli, giovani, vestiti nel modo giusto. Due facce note, che conoscono tutto e tutti. Sono due fashion blogger, o influencer – la differenza non mi è mai stata del tutto chiara. Io ho appena finito di lavorare e sono qui perchè lo sponsor è un mio cliente.
Ci siamo messi a chiacchierare su una terrazza piena di gente in posa, mentre in sottofondo un dee-jay di grido mette i dischi, e la gente prende con aria annoiata tartine a base di pesce tipo che non sai mai che cazzo stai mangiando.
Ridiamo di loro, di noi, della serata.
La primavera, il vino. È una di quelle serate elettriche.
Ci sbronziamo un po’ e decidiamo di levarci dalle palle e andare fare due passi.
Molta gente in giro – effetto Salone del Mobile.
Verso le 22 torniamo verso la festa ma sta finendo. La gente comincia a spostarsi verso il prossimo evento “must” della Milano che conta. Noi siamo ancora carichi.
È stata una bella serata. Decidiamo per un post party da loro – sono ospiti al Montenapoleone Suites, che è qui, a due minuti a piedi da San Babila.
Pochi metri a piedi nel Quadrilatero, tra le vetrine che per molti sono “vorrei ma non posso” e siamo arrivati.
Io ho ancora lo zaino con le mie macchine fotografiche.
Si apre una porta scorrevole di vetro e siamo dentro. In reception ci accoglie una ragazza dai capelli ramati, sembra dell’ est – bona, tra l’ altro – “buonasera signori”
Le chiavi. “Prego”.
Quarto piano.
Entriamo nella suite. Un salottino con angolo bar, un lcd da cinquanta pollici e una mega vasca con idromassaggio che se potesse parlare, ne avrebbe da raccontare più di me.
Luca e Sara buttano soprabiti e borse e stappano una bottiglia di spumante. Risate.
Luca accende lo stereo.
Beviamo ancora. Loro sembrano molto intimi, complici. È il momento in cui realizzo cosa sta per succedere. Non dico nulla. Tiro fuori la macchina fotografica e un flash dal mio zaino.
Loro mi guardano. Si guardano.
Ridono. “Dai, facciamolo! Perchè no!”
“Vi vergognate?”
“Ma neanche un po’!” Sara ride “Io sto anche nuda se me lo chiedi!
…Se te lo chiedo?
Monto il 28mm e un ring flash. Il resto è improvvisazione e gioco.
Apro l’ armadio in cui Iolanda, la loro amica e stylist, nel pomeriggio ha sistemato un po’ di outfit per i loro eventi di questi giorni al Salone. Organizzazione.
Tiro fuori e butto sul letto.
“Ecco qui!”
I primi scatti li sparo davanti ad una tenda in tessuto lucido.
Luca fuma una sigaretta. Sara si appoggia a lui e muove le anche (le chiappe, insomma) strusciandosi su di lui. Ridono.
Poi sul divanetto, tacchi a spillo.
Lui per terra affianco a lei. Giocano. Lei solleva una gamba e la appoggia su di lui. Gioca con un tacco. Lo porta vicino al suo viso. Luca finge di leccarlo. Robe da feticisti. Non interrompo.
Ancora un po’ di vino e iniziamo a “giocare” più seriamente. Lei ha un completo intimo molto sexy. Sul divano, lui seduto. Lei sopra di lui. Scherzano. Lei lo provoca.
Ridono. Li porto anche sul letto. Prima sopra, poi sotto le coperte. Lui ora è nudo. Il reggiseno di Sara vola attraverso la stanza e finisce per terra.
Luca è di schiena. Lei finge di leccargli il collo (o lo fa veramente?). Mi guarda.
Paf paf paf -il generatore del mio flash. La cosa è hot. A me piace, ovvio.
Li spoglio. Cazzo me ne frega.
Andiamo in bagno. Li metto sotto la doccia. Il resto lo fanno da soli.
Il trucco si scioglie ma non ci importa. Sara mi da la le spalle. Luca mi guarda.
Una mano sul culo – e da oggi sarò fan di Sara.
Io non interrompo.
Poco dopo mezzanotte decidiamo che basta.
Troppo stanco e sbronzo per tornare a casa con l’attrezzatura e tutto il resto – ho quarant’ anni ,che diamine! Mi faccio una doccia e mi butto sul divano.
Dormo qua. “Notte, ragazzi”
La mattina esco presto. Loro sono a letto.
La receptionist gnocca non c’è più. Pazienza.
Sono in strada. Milano è già sveglia.
Dal finestrino aperto, respiro l’ aria fresca mentre il taxi mi porta verso un’ altra giornata di lavoro.
Passo e chiudo.

I miei ospiti:

Sara Muzi, 29 anni. Ex ballerina, pubblicista, attrice con una laurea in legge, ha aperto un blog in cui condivide la sua passione per la moda e le tendenze del momento. Sara ama, citando le sue parole “i gioielli etnici, lo stile boho-chic, il surf, la California, la danza, il pofumo di fiori e pane caldo mentre cammini all’alba di ritorno da una serata, Mirò, gli artisti di strada, Saint Paule du Vence, viaggiare all’avventura”

Jean Luc Salathiel Meledje, 24 anni, madre francese. Modello, attore, blogger e designer con una sua linea di gioielli (DIEUXJLSM) fatta insieme ad un mio amico. Ha aperto un blog di moda 2 anni fa, TheYoungissue, che “è rivolto ai ragazzi giovani che hanno voglia di divertirsi e osare”.
Jean Luc, da pochi mesi ha iniziato a lavorare anche come attore, essendo entrato a far parte del telefilm “You can not take it with you” e dello staff di Disney Channel Italia.

Credits:
Foto & Testi: Davide Ambroggio
Ospiti: Jean Luc Salathiel Meledje & Sara Muzi
Styling: Iolanda Tarantino
Make up & hair: Princess Miranda

Location: Montenapoleone Suites, Via S. Cecilia,4 -Milano (www.montenapoleonesuites.com)

Si ringrazia la bellissima struttura per l’ospitalità


Pixel Project, le modelle vestite solo di luce

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Se usassi la luce per vestire i miei soggetti?

Tutto è iniziato da questa idea, che dopo varie sperimentazioni ha dato vita a questo progetto.

Sei modelle hanno creduto nella mia pazza idea e grazie a loro oggi il Pixel Project ha preso forma.

Le immagini non sono applicate in post-produzione ma proiettate direttamente sul corpo delle modelle.  Alcune immagini sono più semplici altre sono create su misura.

Il risultato finale è un vero e proprio vestito di luce che avvolge il corpo delle modelle e ne esalta le forme.

Il progetto è sviluppato in studio e prevede la proiezione sul corpo delle modelle di disegni geometrici creati da me, il nome pixel project deriva dal fatto che il proiettore crea sulla pelle delle modelle dei piccoli quadratini creando questo effetto “Pixel”.
L’idea alla base del progetto è quello di vestire le ragazze con la luce.

Le modelle coinvolte sono:
Chiara Silvestri
Valentina Rosani
Agata Grzeczny
Genni Martin
Martina Meneghetti
Sara Dal Cin

Pixel-Project: sito | instagram

Shoot with Fuji XT1

Clizia Incorvaia, una Marilyn sorridente

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Bionda, occhi azzurri e sguardo incantatore. Ricorda Marilyn Monroe per i colori, ma anche per quell’allure innata a metà strada tra ingenuità e consapevolezza. Bella lo è. E anche simpatica. Arriva in Alzaia sorridente. Lo spirito giusto per lo shooting. Ad accompagnarla la sua pr Caterina. Carlotta la mua sceglie un mood delicato per esaltare la sua bellezza limpida. Si inizia.

Foto: Emanuele Ferrari
Modella: Clizia Incorvaia
Make up: Carlotta Rosati
Produzione: Caterina Di Sciascio

Nuovi fotografi erotici: Klim Kutsevskyy

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Klim Kutsevskyy è nato in Ucraina nel 1994, vive a Roma e predilige scattare nudo, genere a cui si avvicina un po’ per caso. Inizialmente è timido col genere femminile, poi un giorno, per divertimento, scatta delle foto alla sua ragazza. Uno degli scatti gli piace molto, e circa un anno dopo inizia a cercare nuovi soggetti per le sue foto.

Qual è la cosa più importante su un set?
La cosa più importante è sicuramente la sintonia, la voglia di ottenere gli stessi risultati, la consapevolezza.
Cosa ti colpisce delle modelle quando le scegli? Sono persone che conosci o le contatti sull’internet?
Le trovo sull’internet, che offre una panoramica più generica ma allo stesso tempo più dettagliata di una persona, se sai leggere tra le righe. La scelta è motivata da vari fattori, non sempre (anzi, sempre meno spesso) estetici: mi piacciono le persone sveglie, che ascoltano buona musica e che sanno quel che fanno.
Esiste davvero una separazione tra pornografia ed erotismo o dipende semplicemente dall’occhio con cui guardi le cose?
La separazione tra pornografia ed erotismo esiste ed è data dalla cultura sessuale e dall’apertura mentale di ogni individuo. Influisce anche il contesto e il fine di ogni cosa, ma poi è quasi sempre l’osservatore a stabilire cosa è erotico e cosa è porno, cosa è nudo artistico e cosa è materiale per le seghe solitarie del sabato sera.
Quali sono le conseguenze della censura sul modo in cui percepiamo la nudità?
Le conseguenze sono terrificanti, abbiamo più paura di un capezzolo fuori censura che di farci una sconosciuta nel bagno di un locale senza preservativo. L’alienazione della sessualità nella vita reale ci ha spinti oltre ogni limite di tolleranza sociale.

Laura, nuda prima del tramonto

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Arrivati da poco, eravamo già in ritardo. Il traffico caotico non aiutava ed il fuso orario ci stava opprimendo. Cercai di sbrigarmi, fare tardi non era un’opzione, per cui dovevo restare concentrato alla guida ascoltando le indicazioni di Lucia. L’immagine di un volto dai capelli biondi, un sorriso dolce e due grandi occhi azzurri, mi colse di sorpresa. Accidenti! Mi sembrava di conoscerla, solo che era impossibile che fosse lei, ma soprattutto che fosse lì. Al diavolo un po’ di ritardo, rallentai cercando di osservarla meglio, ma una chiamata mi rammentò che non eravamo lì per guardare le passanti.
Misi il cuore in pace e ripresi la strada, la tensione di ciò che eravamo andati a fare prese il sopravvento, accantonando quello strano episodio nel dimenticatoio.

Eravamo stanchi ed affamati, una giornata così densa richiedeva solo una buona cena ed un’abbondante dose di sonno, pensieri che furono spazzati via da quel messaggio: “Ciao Luca, mi è parso di vederti nel posto più improbabile del mondo… è stato strano, ma eri tu?!”.
Tra l’incantato e l’inebetito lessi incredulo quelle parole più volte. Che chances esistevano che incrociassi una ragazza italiana, australiana d’adozione, nel posto più improbabile del pianeta? Le risposi divertito, dandoci appuntamento per il giorno seguente.

Quando Lucia la conobbe ne rimase affascinata, la personalità allegra e simpatica di Laura fece breccia anche su di lei. L’intesa fra loro fu immediata in quanto, nonostante fosse giovanissima, emanava una forte sensualità, molto naturale e priva di ostentazione. Un amico ci mise a disposizione il suo capanno e, ad un giorno dal rientro di Laura in Australia, scattammo in un posto davvero speciale. La spontaneità e la disinvoltura di questa splendida ragazza, unite alla luce meravigliosa di un magnifico tramonto, ci regalarono un piacevolissimo pomeriggio, che difficilmente dimenticheremo.

 

Model: Laura Instagram

Photographer: Luca Cadamuro Instagram

Photographer: Lucia Tentor Instagram

Maria Mamaliga: “b”-side on Desenzano

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Mi viene in mente una canzone del grande Lucio Dalla: “ma dove vanno i marinai…?”

È quello che pensavo vedendo sbandare le barche in ingresso al porto di Desenzano mentre una travolgente Maria mostrava tutte le sue curve da urlo.

Capelli al vento, costumi succinti, un lato “b” che non ha bisogno di commenti, hanno riscaldato ancora di più l’aria già rovente di fine agosto.

Foto: Fabio Pregnolato sito | instagram

Modella: Maria Mamalga (Maria Dolores)

Assistente: Matteo Gallinari

Location: Desenzano del Garda

Lady Violet, quando un corpo ribelle incontra un animo raffinato

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Non è semplice definire in poche righe chi sia Violet.

Un corpo mozzafiato, curve che fanno sbandare, colori che disegnano la sua pelle come la tavolozza di un pittore, fanno apparire la modella scattata dal fotografo Fabio Pregnolato una tigre dall’animo rock. Ma si sa, l’apparenza inganna: e sotto quella veste da “cattiva ragazza” si nasconde uno spirito gentile e raffinato.

foto: Fabio Pregnolato sito | instagram

modella: Violet

 

 

The dark room: nell’intimità di Marzia

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Piacenza. Ore 23. Il silenzio attorno. In sottofondo il fruscio di qualche macchina che sfreccia sulla statale. una finestra che separa dal freddo fuori. Una camera da letto, calda. Una ragazza, bellissima.

Una notte guerriera, il buio che avvolge, la luce di un lampione che trafigge la penombra e fa apparire il corpo nudo e conturbante di Marzia.

Sotto l’occhio attento del fotografo Fabio Pregnolato, ogni gesto, ogni fremito che scuote l’aria e irradia sensualità in quella stanza, vengono stampate sul sensore della macchina fotografica. Il buio aumenta le fantasie, il corpo ascolta le carezze delle mani che lievi lo sfiorano e fanno accendere focosi pensieri di passione.

Occhi socchiusi, la musica regeton in sottofondo che crea brividi e scuote il corpo, i seni che si accendono come piccoli vulcani a ricordare che donna significa erotismo, significa passione, desiderio… venite a giudicare voi stessi…

Foto: FABIO PREGNOLATO sito | instagram

Modella: MARZIA instagram


Super Madama, il fumetto erotico di GQ: il secondo episodio

La modella e il fotografo, con Susan Lee Rigg

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Susan Lee Rigg
torna alla carica per deliziare i lettori di GQ con un nuovo servizio, che ci permette ancora una volta di apprezzare tutto il suo talento. Ogni scatto è l’invito a realizzare un sogno proibito.

Valerya Volkova fotografata da Emanuele Ferrari

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Dalla Spagna con furore. Valerya arriva da Barcellona apposta per scattare con me. Pick-up all’aeroporto e in un’ora siamo in una location top secret. Della Catalogna porta con sé l’animo mediterraneo e quel piglio sempre sorridente: un raggio di sole in queste giornate di pioggia. Un fisico da capogiro, un volto dai lineamenti eleganti, occhi scuri dallo sguardo intenso che ti conquistano in un battito di ciglia, Valerya è bella, ma davanti all’obiettivo si trasforma in una dea. Lo styling ha il sapore di spiagge e mari lontani ed è curato da Silvia. Laura – la make up artist- sceglie un look super naturale perfetto per un mood vacanziero.

Fotografo : Emanuele Ferrari
Modella: Valerya Volkova
Stylist: Silvia Macchioni
Make Up / Hair : Laura Martucci

A casa mia con Cristina

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Le foto sono state fatta un sabato pomeriggio nel mio appartamento a Milano. Ormai conosco Cristina da un anno e penso che ci sia una ottima sintonia fra di noi. Sono sempre contento delle foto fatte con lei. Non vedo l’ora di riscattare con Cristina!

Buona visione!

 

Credits

Photographer: Leonardo Glauso / @leonardoglauso
Model: Cristina / @criscristina11

Isabella Petricca: Half full, half empty

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“Half full, half empty” è il riassunto di due personalità differenti e con gusti differenti ma con passioni comune. I nostri scatti parlano di paure e di sicurezze nascosti sotto l’unica cosa che conta: non occorre scegliere e confrontarci su chi siamo quanto essere consapevoli di stare davvero bene.

Art Direction e Styling: Isabella Petricca & Elisa Di Dato Fotografia: Isabella Petricca Modella: Sara Pavan
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