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Maria Di Stefano: Entertainment

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Maria Di Stefano è una fotografa italiana che vive negli U.S.A. Nella sua serie Entertainment ci racconta, attraverso la noia di due ragazze, la scoperta del proprio corpo, il desiderio di essere guardati, la ricerca di conferme.

Entertainment è un titolo ambiguo, sembra riferirsi al soggetto ritratto come al voyeurismo di chi guarda, catapultato dentro un momento quasi rubato, raccontaci di questa serie? Dici che lo sguardo è voyeuristico ma ipocrita. Cosa vuol dire?

Entertainment si riferisce al bisogno di intrattenere sé stessi e allo stesso tempo al voyeurismo di chi guarda gli altri per distrarsi. È un ambiguo contrasto/relazione in cui l’intrattenimento è mezzo per ignorare la noia. Questo momento per me è più post adolescenziale, la fine della scoperta e l’inizio della noia.
Voyeuristico ma ipocrita si riferisce al perverso meccanismo di rifiuto dei propri desideri, guardare ma guardare di nascosto e soprattutto mai confessare a sé stessi o ad altri che si sta guardando.

I corpi sono acerbi, puri, la disinvoltura adolescente di essere annoiati e affamati. La nudità è duplice: naturale eppure ostentata, qual è il ruolo del corpo nudo nella costruzione di sé e del rapporto con l’altro?

La nudità per me non ha un valore di per sé, non vuole essere provocazione o ostentazione. Preferisco i corpi nudi ai corpi vestiti per evitare di dare una connotazione basata sull’abito del soggetto.

L’autobiografia  è un collegamento forte tra i tuoi lavori, quali sono gli spazi e i momenti che più ti influenzano? 

Rappresento sempre dei ricordi o delle fantasie. Le immagini sono proiezioni di incubi o di desideri.
Viaggio molto e sono continuamente alla ricerca di nuovi set. Gli spazi che scelgo di fotografare mi sembra di “riconoscerli” istintivamente.

Che cos’è esibizionismo nell’era delle immagini?

È cercare sé stessi nello sguardo di chi ci sta osservando, è la conferma dell’io come reale e presente.

Qual è il patto più difficile da fare con se stessi e qual è il patto a cui non scendere mai

Non raccontarsi bugie. Raccontarsi bugie.

Scendere a patti è da conservatori o da rivoluzionari?

Potenzialmente potrebbe essere sia da conservatori che da rivoluzionari, dipende dalla situazione. Essere rivoluzionari non è una scelta culturale o politica ma morale. Di conseguenza è insita nella personalità, non è scelta ma vocazione.

Nella conclusione del tuo statement dici che “My art will not help the hunger but will satisfy a carving.” cosa vuol dire per Te?

Preferisco lasciare ad ognuno la libertà di interpretare questa frase


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